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Reiki e Radioestesia

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Pubblicato da corsireiki in reiki e... · 31 Maggio 2016
Tags: radioestesiareikibiotensorpendolino
saper effettuare un esame radioestesico si può seguire un me­todo scientifico, tenendo conto di molti fattori:
1. la posizione dell'operatore rispetto al soggetto da esami­nare, con riferimento all'asse nord-sud. In particolare, l'opera­tore dovrebbe stare dietro alla testa del soggetto, preferibilmente alla sua destra, quando questo è sdraiato in posizione supina, o meglio ancora, con il volto e la parte anteriore del corpo verso ovest. In quest'ultima posizio­ne, la percezione è ancora più sottile e selettiva, mentre con l'orientamento a nord la percezione è un po' più grossolana ma for­te;
2. la posizione degli oggetti su cui viene effettuata l'indagi­ne (fiale test, alimenti ecc.), è preferibile che questi si vengano a trovare sul lato destro dell'operatore;
3. il collegamento a terra sia dell'operatore, sia del soggetto indagato;
4. l'uso di eventuali sostanze, da usare come testimoni posti tra l'operatore e il soggetto analizzato, che hanno lo scopo di po­tenziare e stabilizzare il campo energetico dell'uno e dell'altro (ad esempio, una fiala di adrenalina);
5. la cura dell'ambiente in cui si lavora: sistemazione dei mobili, valutazione degli oggetti presenti, tipo di illuminazione, colore predominante, ionizzazione dell'aria, impianti elettrici, apparecchi elettrici ed elettronici, messa a terra ecc.
Tra le condizioni di disturbo bisogna ricordare l'eccessiva ionizzazione positiva dell'aria, l'eccessiva umidità e l'eccessiva temperatura, i giorni di luna nera e luna piena, le macchie sola­ri, le emissioni elettromagnetiche da strumentazioni, le radiazio­ni telluriche, le reti globali terrestri e i nodi relativi.
L'indagine radioestesica si può effettuare sia sul corpo fisico che sulla psiche, ma soprattutto viene usata per scandagliare il campo «bioplasmico», cioè i corpi sottili e i chakra, il campo.
Si può fare sia sugli alimenti, sulle acque utilizzate, sul luogo in cui si vive in relazione ai campi tellurici ed elettromagnetici, sull'ambiente abitativo e lavorativo e sulla struttura dell'edificio, sugli ogget­ti d'arredo, sul vestiario, sulle scarpe, sul tipo di protesi o amal­gama dentarie usate, sulle lenti a contatto o lenti e montature, sui medicinali, i cosmetici, i gioielli e i metalli preziosi, le sostanze chimiche di sintesi o naturali utilizzate per l'ambiente.
Nell'attività radioestesica ci si può servire anche di quadran­ti e di diagrammi, che possono essere stabilizzati e potenziati da un magnete o da una fiala di adrenalina opportunamente siste­mati. Una candela di zolfo, invece, può servire per pulire il «campo» nel quale si fa l'indagine radioestesica.
Tecniche radioestesiche di indagine sono state utilizzate nei più svariati settori, tra cui quello medico.
 Famosa è, ad esempio, la «Associazione medica di medicina psionica», fondata dal dott. George Lawrence, che, circa un se­colo fa, utilizzando le proprie qualità radioestesiche, concepì la «teoria proteica della malattia», secondo la quale ogni malattia è dovuta a un aumento o a una diminuzione oppure a un altera­to rapporto di una o più proteine



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